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Puntualizziamo: Pesaro - Milano

- Partita brutta, con tanti errori/orrori e poco basket. Milano è la solita brutta versione con attacco fermo, difesa passa-tutto, disattenzioni continue e folate che lasciano intravedere il potenziale inespresso di questa squadra. Ma va anche detto che a Pesaro sono entrate diverse conclusioni forzate che l'hanno tenuta in partita durante il buon inizio milanese e che l'e hanno permesso di essere avanti per diversi minuti. In una serata in cui a dominare in area è Crosariol, a fare punti è Babour e a gestire il gioco è Cavaliero non possiamo aspettarci la migliore espressione del nostro sport preferito.

- Milano è difesivamente nulla. Gli esterni non tengono un pallaggio che uno sia per poca tendenza a difendere (vedi Gentile, Langford), per motivi anagrafici che non permettono di una difesa costante (Basile) e per l'involuzione di gente che in quel ruolo ci stava bene fino alla scorsa stagione (Cook; Hairston). Se a tutto questo mettiamo che Bouroussis non è propiamente a suo agio quando si tratta di ruotare e di aiutare sulle penetrazioni avversarie, abbiamo la fotografia della scarsa efficacia della fase di non possesso della palla. In una squadra che non ha un attacco strutturato e che spesso affretta i tiri, deve recuperare assolutamente una qualsiasi forma di sistema difensivo.

- In una serata in cui la prima linea difensiva milanese tendeva al nulla, gente atletica come Babour, Lamont e Hamilton si è trovata sul terreno a loro più congeniale. A giocatori da playground si fa solo un favore quando si concede loro di non pensare e di agire prettamente d'istinto. La poca pallacanestro vista alla Adriatic Arena ha permesso loro di emergere ad assoluti protagonisti della partita.

- Pesaro è ufficialmente la squadra più in difficoltà della serie A. Escludendo questa partita in cui Milano ha fatto di tutto per farli vincere, Pesaro denota molteplici difficoltà nel buttare dentro il pallone. E' una squadra poco ragionatrice, che avrebbe bisono di correre ma si trova Cavaliero e Clemente come playmaker.

- Langford, per la serie in punti non si contano ma si pesano.

- Qualcuno può spiegare alla gazzetta (ma vale anche per altri giornali) che una partita che finisce in volata non è necessariamente una bella partita! Sopratutto dopo una partita come questa.

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