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Puntualizziamo: Bologna - Milano

- Bologna vince la partita al termine di una sfida vibrante, giocata ad alto ritmo e con diversi errori da una parte e dall'altra. A fare la differenza è l'energia dei padroni di casa, condita con la superiorità a rimbalzo (soprattutto offensivo) e le percentuali del terzo quarto. La Virtus merita la vittoria, al termine di una partita che ha condotto dall'inizio alla fine.

- La mano di Arrigoni si vede eccome su questa Virtus. La prima fase di campionato ci sta dimostrando che gli americani "bolognesi" sembrano di tutt'altra pasta rispetto a quelli della scorsa stagione, anche se probabilmente hanno nomi meno altisonanti. Ware, Hardy e Walsh sono stati i principali mattatori della serata, non che i cardini dell'attacco bolognese. Le penetrazioni di Hardy e Ware hanno sempre messo in difficoltà la difesa di Milano, costretta trovarsi sempre un uomo nel cuore dell'area. Senza un intimidatore vero e propio, la Virtus ha messo in luce uno dei limiti della compagine di Banchi.  Su Walsh c'è poco da dire, se non che è un giocatore molto completo dotato di ottimo fondamentali. Notevoli due passo e tiro allo scadere dei 24 secondi.

- Le chiavi della sconfitta di Milano sono principalmente nel fatto che non è mai riuscita a imporre il suo maggiore tonnellaggio a rimbalzo, e non essere riuscita a dare la sua impronta difensiva alla partita. Contro una squadra che in casa segna molto, non è mai riuscita a limitare le principali bocche da fuoco degli avversari.

- Altro punto di svolta della gara è stato il tecnico che ha tolto Gentile dalla partita. In un primo tempo in cui Langford aveva sparacchiato senza grosso successo, il figlio di Nando era l'unico che riusciva a mettere costante pressione alla difesa della Virtus. Il tecnico su uno sfondamento non fischiato lo ha innervosito a tal punto da costringere Banchi a farlo sedere per tutto il secondo tempo.

- Oggi si sono visti i due principali limiti dell'Olimpia Milano, su i quali l'avversario ha costruito la maggior parte delle sue fortune in questa partita. Il primo, come già riportato nel secondo punto, è nel non avere un lungo in grado di "intimidire" le penetrazioni degli esterni avversari, il secondo è la mancanza di un play che sappia gestire la palla. Jerrells ha buone doti di 1 vs 1 ma, o l'azione si sviluppa nei primi 7 secondi, oppure passa troppo tempo a palleggiare per poi giocare il solito e prevedibile p'n'r, bloccando l'attacco e arrivando a palle perse banali.

- Entrambe le squadre hanno trovato spunti positivi da questa partita. La Virtus conquista la vetta e può gioire di una squadra che può far davvero divertire il pubblico di basket-city, mentre Milano non deve dimenticare che era solo a -2 dopo un primo tempo chiuso con 12 rimbalzi offensivi concessi all'avversario, e sul fatto che sia rimasta sempre in partita anche quando i suoi tenori non hanno brillato. Una partita come questa l'anno scorso l'avrebbero persa di 25.

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